Tempo di bilanci, in casa Ecosistem Catanzaro, archiviato il torneo da pochi giorni. Ad esporsi in prima persona, immancabilmente, il numero 1 della società, il presidente Giuseppe Procopio, il quale, da condottiero, pianifica il futuro, studiano per un’immediata risalita. Obiettivo minimo, migliorarsi sempre di più, pian piano: <<Avevamo, quantomeno, l’obbligo morale di congedarci dal campionato con una vittoria, in casa nostra, dopo i due scivoloni contro Catania e Lamezia Terme>>, osserva il presidente, il quale non può ritenersi pienamente soddisfatto per come siano andate le cose. Perlomeno, i 9 punti recitati dal campionato di Serie AON 2017, con relativo piazzamento al quinto posto, non era proprio quello che ci si aspettava: <<Avremmo potuto fare di più, sicuramente, ma abbiamo pagato la falsa partenza. Rischiamo di risultare ripetitivi, ma se avessimo battuto il Barletta all’esordio (sicuri, in seguito, di battere anche Lamezia e Sicilia), oggi saremmo a parlare di altro. Quella sconfitta inattesa ha condizionato moltissimo, perché ha compromesso la situazione mentale del gruppo, nel prosieguo. Tuttavia, non si può nemmeno dire che le cose siano andate “male”, sarebbe ingiusto – afferma, elogiando coloro che hanno fatto parte di questa spedizione-. Ringrazio il mister Tonino Aloi che, nelle difficoltà, è riuscito ad estrarre il meglio dai ragazzi, facendoli restare uniti, senza farli demotivare e ciò ha consentito che, almeno, ci tirassimo fuori dalla zona retrocessione. Ma prima di tutto, ringrazio il direttore sportivo, Pino Procopio, l’anima della società, per il lavoro svolto, specialmente per la passione con cui è andato avanti, trasmettendola ai ragazzi, col suo modo di fare da vero leader, da trascinatore che ti incita e ti sorregge>>.
Ma qual è la formula o la ricetta, per poter costituire un modello veramente vincente? Esiste un termine di paragone? Effettivamente, tanto per citare un esempio, il Domusbet Catania ha dimostrato che, con l’organizzazione e la pianificazione pluriennale, si possano fare passi da gigante, sebbene gli etnei, ad oggi, non abbiano ancora vinto il campionato, ma sono candidati a farlo, a San Benedetto. Il patron dei giallorossi, fornisce la sua chiave di lettura, nel merito: <<Senza dubbio, per procedere ai ritmi con cui viaggia il Catania, occorrerebbe che anche noi, ad esempio, ci allenassimo nei mesi invernali. Personalmente, invece, trovo ammirevole ciò che si è verificato a Viareggio, dove dei ragazzi, cresciuti insieme, sono arrivati a togliersi delle soddisfazioni>>.
In verità, propedeutico allo sviluppo del beach soccer su scala nazionale, ed in special modo al meridione, nelle cosiddette piccole realtà, servirebbe la cooperazione tra federazione e addetti del settore, anche nell’offrire nuove possibilità di sviluppo ai giovani del territorio; questo, purtroppo, non avviene, così ci si trova quasi obbligati a porre lo sguardo al di fuori dei confini, puntando su giocatori stranieri che, per quanto validi e preparati, offuscano, loro malgrado, i talenti in erba di casa nostra. In tal senso, Procopio parla senza mezzi termini, additando gli operatori sportivi, come i principali responsabili del lento sviluppo di questa disciplina, da loro delegittimata: <<Vorrei sottolineare la difficoltà che la LND riscontra nell’ambito del beach soccer, per la poca elasticità mentale di alcuni “uomini di sport” nel tendere una mano e fare rete, opponendosi anche alla concessione di nulla osta oppure vietando ai propri tesserati di venire a giocare, impedendo la crescita dei ragazzi, molte volte messi con le spalle al muro, obbligati a fare una scelta (restando al club d’appartenenza) – tuona Procopio-. I brasiliani, per esempio, apportano tecnica e spettacolarità nelle giocate, ma mi indigna questa sorta di divieto verso quei ragazzi che vorrebbero vivere l’esperienza del beach soccer, che ci porta a ripiegare sugli stranieri>>.
Concentrandosi sulle dinamiche all’interno del proprio sodalizio, che in questa stagione ha consolidato il proprio affiatamento e la propria comunione d’intenti, secondo il presidente da queste componenti si può ripartire, per progettare il futuro: <<Partendo da questo gruppo, vi sono le basi per edificare un futuro solido. Il tutto, ovviamente, non sarebbe possibile senza il supporto degli sponsor che, fortunatamente, ci sostengono da anni. Ai nostri partner, quindi, va’ il nostro ringraziamento, ma non posso non rivolgere un “grazie” affettuoso allo staff ed ai miei giocatori, per l’impegno e la dedizione, sacrificandosi col sorriso, anche a costo di lasciare le famiglie>>.
I risultati sportivi non hanno proiettato l’Ecosistem nell’orbita dello scudetto, ma ciò che si è seminato dal punto di vista umano, vale molto di più. Le vittorie arriveranno, la gioia di vivere in una famiglia affiatata, è ineguagliabile.
UFFICIO STAMPA BS ECOSISTEM CATANZARO