Di Domenico Caracciolo – Vorrei parlare di calcio, vorrei raccontare una bella giornata di sport, vorrei dire che in Calabria, almeno per quanto riguarda il calcio dilettantistico, qualcosa sta cambiando! Vorrei dirvi che nei vari gruppi di whatsapp creati dalla nostra redazione (già whatsapp, segno che il mondo in generale si è evoluto, è andato avanti con la mente, con la cultura in generale, qualche anno fa per raccogliere notizie, risultati ci voleva una settimana!) tutti si fanno i complimenti per la splendida accoglienza e per il terzo tempo di fine gara! Ma purtroppo non è così! Però, è anche giusto far presente che nel girone C di Seconda Categoria questo accade ogni domenica, sia chiaro non sempre, ma almeno c’è qualcuno che ci prova a voler cambiare le cose. Invece, vi devo raccontare un bollettino quasi di guerra, ben quattro partite sospese questo fine settimana, per aggressione a giocatori ospiti, di cui uno addirittura in ospedale. Un paio di domeniche fa addirittura una partita sospesa per aggressione ad un arbitro donna, di 17 anni. Ora è facile parlare di essere vittime ogni domenica del sistema, è facile prendersela con gli arbitri giovani e incompetenti, è facile lamentarsi che le società fanno sacrifici enormi per disputare un campionato, è facile nascondersi e scaricare le colpe altrui! Però credo ci debba essere un cambiamento radicale nella testa, nella cultura di chi fa una squadra di calcio, deve iniziare dal presidente per finire al magazziniere di una società. Quando arriva una squadra ospite, deve essere accolta con gentilezza ed educazione non facendogli mancare nulla, bisogna finirla con la farsa del benvenuto, dicendo la solita e storica frase “quello che succede in campo deve restare in campo”. In campo NON DEVE SUCCEDERE NIENTE, IN CAMPO SI DEVE GIOCARE A CALCIO E CHI NoN É DI QUESTA IDEA DEVE STARE A CASA, DA DIRIGENTI A GIOCATORI. Per carità ci sono le partite “maschie” come giusto che sia in questo sport, ma non significa che qualcuno deve essere colpito e andare in ospedale, o un arbitro riceva uno schiaffo! Per tutto ciò invito il presidente del Comitato Regionale, dott. Mirarchi, a riflettere ed adottare misure più dure, non solo con multe o squalifiche a tempo, ma arrivare a pene più severe affinché non ci siano episodi del genere, affinché culturalmente si possa cambiare e mandare a casa chi non ama questo sport!
Noi, come redazione di Catanzarodilettanti.it diciamo fermamente STOP ALLA VIOLENZA!!! Non ne possiamo più, BASTA, BASTA, BASTA!!!