Giovanni Fazio, il “Presidente”. Abbiamo raggiunto in esclusiva lo storico dirigente catanzarese per un’intervista sulla sua lunga carriera nel calcio e per un pensiero sul movimento di oggi. Fazio, dopo una bella carriera da giocatore e poi da allenatore, si è fatto conoscere nel calcio calabrese come dirigente sportivo nella Junior S. Antonio, di cui è stato il Presidente, e altre esperienze con Junior Pontegrande, Settingiano e Uria 2000. Inoltre, nel 2009 è stato insignito a Roma della targa di benemerenza per i 25 anni da dirigente sportivo, venendo premiato dagli allora presidenti della Federazione e della LND Sandro Abete e Carlo Tavecchio.
Grazie per la sua disponibilità. Una lunga carriera da giocatore prima e poi da allenatore e dirigente. Da tutti è conosciuto nell’ambiente come il “Presidente”. Qual è l’annata più bella sportivamente vissuta? Il ricordo più bello da giocatore e poi da allenatore/dirigente?
L’annata più bella, a livello di squadra, è stata la promozione della Junior S. Antonio nella stagione 1992/93, di cui ero presidente e mio fratello Antonio allenatore. Dopo un solo anno di attività, è stata una gioia indescrivibile. Da calciatore ho vissuto tantissimi bei momenti, essendo un attaccante abbastanza prolifico. Il ricordo più bello è stato quello vissuto a Torino, a 15 anni, in una partita giocata con il Revigliasco, su suggerimento di alcuni amici che giocavano negli allievi della Juventus. Venne l’osservatore dei bianconeri Savoldi II per vedere me e mio fratello Dino, che giocava in porta. Ci era stato fissato un provino da fare al “Comunale” di Torino, lo stadio della Juventus, ma purtroppo prima di Natale per motivi familiari siamo riscesi in Calabria e il sogno è svanito. Da dirigente/presidente ricordo come bellissimi tutti gli anni. Dal 1985 al 90 da dirigente. allenatore e calciatore del Settingiano, poi gli anni della mia Junior S. Antonio con due promozioni in quattro campionati e le stagioni in 1a categoria fino al 2004 senza mai retrocedere. Poi altri sei anni da dirigente con il Settingiano e l’Uria 2000 in cui ricordo con particolare affetto la vittoria del campionato di 3a categoria e della Supercoppa Provinciale con il Settingiano, sempre con mio fratello Antonio in panchina. Dopo i 25 anni da dirigente sono stato premiato a Roma come dirigente benemerito della F.I.G.C. dilettanti, una grandissima soddisfazione.
L’esperienza più bella vissuta nel calcio è sicuramente la Junior S. Antonio che ha condotto, insieme a suo fratello Antonio, dalla Terza alla Prima Categoria restandoci poi per tanti anni. Che percorso è stato negli anni quello della Junior? La soddisfazione più grande per questa società?
Il percorso della Junior S. Antonio è stato pieno di soddisfazioni. Abbiamo raggiunto la salvezza ogni stagione, con tre spareggi play-out sempre vinti. Era questo il nostro obiettivo, in collaborazione anche con mister Fratto per due anni. Abbiamo creato un gruppo bellissimo, di cui ancora sono fiero e ricordo con tanto amore.
Il calcio catanzarese sembra aver perso qualcosa negli anni. Ci sono poche società a differenza del passato e anche la pandemia ha contribuito a questo peggioramento. Cosa pensa della situazione attuale del calcio catanzarese e calabrese?
Il calcio catanzarese penso non abbia futuro, in quanto nè dirigenti, nè giocatori hanno voglia di intraprendere questo percorso. In questo nuovo mondo, gli interessi sono altri in questa città. Questo è il mio modesto pensiero. Non vedo futuro, ma spero un giorno di essere smentito.
Il movimento calcio ad oggi in Italia resta sempre un punto di riferimento per gli sportivi giovani e meno giovani. Avendo lei vissuto il cambio generazionale dal calcio vecchio stile a quello moderno, cosa pensa del calcio di oggi? Meglio attualmente o negli anni passati?
Il calcio di oggi è sempre bello, ma non si può paragonare a quello degli anni passati. Vedi gli interessi televisivi e VAR su tutti per intenderci. Personalmente mi tengo stretto il ricordo dei miei tempi con i vari Gigi Riva, Paolo Rossi, Roberto Baggio, etc..