
Carissima Redazione, oggi è l’USD PARENTI che si trova a scrivere, non possiamo stare zitti. La vostra campagna “NO ALLA VIOLENZA SUI CAMPI” ci dispiace dirlo, ma vale zero. La cultura del calcio in CALABRIA è dietro anni luce, forse abbiamo fatto la scoperta dell’acqua calda, forse non abbiamo capito che tipo di sport giochiamo. Si dice che chi semina spine, spine raccoglie, certamente abbiamo sbagliato all’andata per un gesto (quello del nostro giocatore, quello che era stato sostituito appena ha fatto l’errore e quello che oggi ha visto la partita dalla panchina per 90 minuti). Ritrovarsi per una partita di ritorno dove la posta in palio sono semplicemente 3 punti, dopo che la squadra avversaria sul nostro campo aveva preso un punto, dopo che la squadra ospitante aveva avuto il coraggio di pubblicare in settimana un comunicato contro la violenza, contro le minacce, ci siamo ritrovati a non poter fumare una sigaretta all’aria aperta, due calciatori prima della partita (mentre alla fine no) sono stati allontanati fuori dal rettangolo di gioco. Il benvenuto è stato un “buongiorno al c…o” , il calcio d’inizio è stato una caccia all’uomo se non erro è stata definita così, i complimenti vanno al Capitano e al n°11 su tutti ma è stato difficile capire chi ha preso più punti. La partita è stata giocata per tutti i 90 minuti solo per il semplice motivo che noi vogliamo onorare la nostra maglia in ogni situazione. Con questo messaggio non vogliamo rivendicare nulla, è solo una presa d’atto. La giustificazione non è un gesto sbagliato, e l’eventuale panchina, sbagliare si può ma perseverare è diabolico. L’Usd Parenti continua il suo divertimento. Ci asteniamo nel rispondere sul gruppo da voi creato e ci limiteremo a dare solo il risultato.
SOCIETÀ E CALCIATORI USD PARENTI