
Volevo ringraziare la società, nelle persone dei fratelli Bitonti, per questi due anni passati con la maglia dell’Enotria e per la fiducia che mi ha dato, permettendomi di indossare la fascia di capitano (ed essere capitano di un gruppo fa sempre piacere), i dirigenti Saverio Lupo e Frank Tedesco, che sono due grandi persone non solo nell’ambito sportivo e sulle quali potrei spendere tante parole, ma non basterebbero, oltre a tutti gli altri, tra cui Antonio Mastria e Massimiliano Caiazzo, per i quali ci tengo a sottolineare un episodio emblematico: Mastria nel giorno della finale di Coppa mi diede il rimborso della giornata di lavoro che avevo perso, visto che eravamo rimasti a Crotone a pernottare per disputare la finale, e Caiazzo, nello spogliatoio prima della finalissima, ci diede un premio a prescindere dal risultato che avremmo conseguito.
Non dimentico ovviamente i fratelli Aloi: con loro due la stima va oltre il futsal, per me sono come dei fratelli maggiori. Per il primo anno mi preme poi ringraziare mister Cundò e subito dopo Lombardo e il suo vice Ungaro, sotto la guida dei quali abbiamo portato a casa un trofeo come la Coppa Italia, inaspettato, ma assolutamente meritato, andando poi a disputare con onore le fasi nazionali. Quella appena conclusa è stata una delle stagioni più difficili da quando gioco a calcio a 5 per varie problematiche, una su tutte la situazione del PalaGallo, che ci ha costretti a peregrinare per settimane alla ricerca di un campo e un palazzetto dove poterci allenare e dove poter disputare le gare interne. Esprimo la mia gratitudine ai mister Laudadio e Fabiano, subentrato al primo, per il lavoro svolto in questa stagione, oltre che a persone speciali come Piero Longo e il preparatore atletico De Santis. E poi, ultimi ma assolutamente non ultimi, ringrazio tutti i compagni con cui ho condiviso quest’avventura: vorrei citarli, tutti ma sono veramente tanti! A loro e alla società auguro il meglio, spero di aver lasciato un buon ricordo di me! Ora è arrivato il momento di cambiare aria e di cercare nuovi stimoli altrove! Un abbraccio, Andrea!
Andrea Capicotto