Home Calcio a 5 L’Olimpus torna in C1, mister Di Cello: “Abbiamo sentito il dovere di regalare una gioia a tutta la comunità”

L’Olimpus torna in C1, mister Di Cello: “Abbiamo sentito il dovere di regalare una gioia a tutta la comunità”

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Sabato scorso l’Olimpus di San Pietro a Maida ha vinto la finale play off del girone B di Serie C2 ottenendo la promozione in C1. Con mister Antonio Di Cello abbiamo ripercorso le tappe di questa stagione conclusa nel modo migliore per i gialloneri.

Sulla stagione conclusa centrando l’obiettivo: “Per prima cosa voglio ringraziare il mio fraterno amico Andrea Grandinetti, che mi ha accompagnato in questa avventura e che ha preparato atleticamente la squadra in maniera encomiabile. Sei stato un grande. Per il resto, é stata una stagione dura, bella ed entusiasmante. Arrivare in una realtà che era appena retrocessa dalla Serie C1 non è stato facile e la sfida personale era delicata. I ragazzi ci hanno messo subito nelle condizioni di lavorare bene e di fare gruppo. Il girone era complicatissimo: tutti sappiamo cosa possa significare giocare nel Girone B. Faccio i complimenti a tutte le realtà che abbiamo affrontato. Mi congratulo con il Filadelfia che in corso d’opera ha formato una squadra fuori categoria e siamo fieri di avergli tenuto testa per gran parte del campionato. Sono contentissimo perché l’Olimpus ha dimostrato di poter ambire e poi raggiungere la massima categoria valorizzando veramente i ragazzi della stessa comunità, senza fare investimenti folli. Tutto questo rende la C1 più romantica. Abbiamo vinto infatti grazie alla voglia di stare insieme, di allenarci, di gioire e tutti hanno il massimo, anche nel momento di difficoltà sotto febbraio. È stata una stagione surreale, fra alluvioni e l’episodio drammatico di dicembre con Anna e Maria che ci hanno lasciato: in quel periodo c’era sgomento e profonda commozione. Nonostante le difficoltà oggettive ed non avendo avuto la possibilità di fare un richiamo di preparazione nelle vacanze di Natale che ci è costata la vetta, abbiamo raggiunto un obiettivo che per la comunità di San Pietro rappresenta un sogno”.

Volendo fare una fotografia di un momento della stagione, quale ti senti di citare: “Ci sono stati momenti bellissimi in tutta la stagione, in casa tutta la comunità ci ha sempre accompagnato numerosissime volte ed a loro va un profondo ringraziamento per essere unici. Forse, per momento iconico mi porto nel cuore il gol di Popan negli ultimi secondi a Gioiosa che ci è poi valso il secondo posto. Sicuramente le emozioni sono state tante, nel girone di andata abbiamo inanellato una serie di vittorie pesanti e belle. Porterò con me anche il periodo di febbraio, in cui, pur non arrivando i risultati, ci siamo compattati con una cena. Da lì ho capito che partite non ne avremmo perse più e così è stato. Il gruppo era compatto e coeso, anche dopo tre sconfitte consecutive, e lo ha dimostrato strada facendo”.

Ed ancora, sul momento decisivo, l’ultimo atto di sabato scorso: “La finale è stata un’altalena di emozioni pazzesca, come tutta la nostra stagione. L’Aurora Gallico si è dimostrata una squadra ostica, di gamba e sulle ali dell’entusiasmo, a cui faccio i complimenti per il percorso. Purtroppo, nel finale è accaduto ciò che non doveva succedere, ma siamo stati comunque celeri a capire cosa si era sbagliato e a riprendere il gioco lanciando anche un segnale di fratellanza e che tutto fosse chiarito. In gironi come questi, in queste categorie, é normale trovare situazioni pesanti e che ambientalmente non sono il massimo: ci siamo passati anche noi nel corso della stagione un paio di volte e mai abbiamo reagito. Chi di dovere, magari, dovrebbe aiutare anche i direttori di gara che molte volte invece si ritrovano da soli a dover risolvere situazioni troppp complesse. Dobbiamo virare tutti insieme verso la bellezza di questo meraviglioso sport, azzerando tutte le situazioni di potenziali rischio”.

Per chiudere, non può mai mancare la classica domanda sul futuro: “A 25 anni avevo perso l’entusiasmo di calarmi in realtà come quelle del calcio a 5. A San Pietro, invece, ho trovato un ambiente sano e genuino. Tutta la comunità ci ha seguito, il rapporto è stato bellissimo con tutti. C’è un senso dell’ospitalità bellissimo che ti fa sentire a casa. Questo è stato il segreto delle nostre vittorie perché abbiamo sentito il dovere di regalare una gioia a tutti. Ringrazio la dirigenza, in particolare modo Michele Praianò che non ci ha mai fatti sentire da soli agli allenamenti ed alle partite. Ora ci prenderemo qualche settimana di pausa e poi ci fionderemo a preparare la C1 che è un campionato durissimo e che va programmato”.

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