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Mister Nicolino è soddisfatto: “E’ stato un Atletico Vena fantastico”.

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In esclusiva per Catanzarodilettanti.it Mario Nicolino tecnico dell’Atletico Vena neopromossa al campionato di Seconda Categoria.

Innanzitutto la ringraziamo per aver accettato di rispondere alle nostre domande e le porgiamo i complimenti per il meritato salto di categoria. Mister domenica avete festeggiato la promozione in Seconda Categoria con una giornata d’anticipo. Ci descrive le emozioni sue e dei suoi ragazzi al fischio finale?

Per quanto mi riguarda, al fischio finale, dopo aver salutato gli avversari ed il Sig. Arbitro, un ragazzo che sicuramente farà strada nel mondo calcistico, mi sono lasciato andare assieme alla dirigenza ed ai giocatori nei festeggiamenti di rito con gavettoni di acqua. Le emozioni le ho provate durante la partita ripercorrendo tutte le sfide ed i tanti torti subiti, ma che con caparbietà e con il lavoro i miei ragazzi hanno brillantemente superato. Ecco perché questa vittoria è doppia perché abbiamo vinto contro tutti. I miei ragazzi, al rientro negli spogliatoi, li ho visti soddisfatti e sereni, molti di loro me compreso, avevano provato tale emozione per la vincita di un campionato di calcio anche di categoria superiore, ma la vincita di un campionato a qualsiasi livello è sempre una gioia e fa sempre piacere.

La sua squadra è stata una vera e propria corazzata nel girone G, potete vantare tutti i primati. Avete, infatti, miglior attacco e miglior difesa oltre che meno sconfitte subite (una sola) e maggior numero di vittorie. Tra i suoi ragazzi poi spiccano i 35 gol della coppia Ciardulli-Arena. Che annata è stata e quali condizioni vi hanno permesso di primeggiare nettamente sulle avversarie?

Questa squadra è stata costruita in dieci giorni visto che la dirigenza dell’Atletico Vena ha deciso di partecipare al campionato di Terza Categoria all’ultimo momento. Ma una volta ricevuto l’incarico di formare la squadra, ho cercato di formarla con dei ragazzi oltre che bravi calcisticamente, bravi nella vita quotidiana e dediti al lavoro. Abbiamo ottenuto tali risultati sia di gruppo che individuali per il gran lavoro che è stato fatto. È difficile che in Terza Categoria si svolga un mese di preparazione intenso con soli 4 giorni di riposo e durante il campionato ci si alleni 3 volte alla settimana con la partecipazione di quasi tutti i tesserati. Un grosso lavoro fondamentale è stato svolto in primis dal Presidente Sandro Baldo, nuovo in questo ruolo, dal Direttore sportivo, mio ex compagno di squadra Francesco Rito e dal tutto fare, anche lui mio ex compagno di squadra, Antonio Rito nonché da tutti i dirigenti che hanno permesso al sottoscritto ed ai miei ragazzi di esprimersi al meglio.

Adesso viene sicuramente la parte più difficile, confermarsi in Seconda Categoria. Lei resterà sulla panchina dell’Atl.Vena? Cosa si aspetta dal futuro prossimo (dopo le meritate vacanze)?

Nel momento in cui ho accettato l’incarico, la Società mi ha prospettano un progetto ambizioso cioè quello di portare l’Atletico Vena in prima categoria. A tale proposito la società mi ha già confermato per il prossimo campionato e fin da subito inizieremo a lavorare per portare nell’Atletico Vena dei calciatori che assieme al gruppo ormai “storico” dovranno cercare di centrare l’obiettivo della Prima Categoria.

C’è qualcosa che si sente di dire in particolar modo o qualcosa che vuole dire a qualcuno?

Quello che mi sento di dire è “Grazie” ai miei ragazzi che mi hanno sopportato e supportato in questo meraviglioso campionato di Terza Categoria.
In merito alle polemiche che sono sorte intorno alla mia figura di allenatore da parte di qualche collega che ricopre una carica istituzionale importante, quale Presidente Nazionale dell’AIAC, imboccato da un altro collega che allena la Koa Bosco, intendo affermare che il sottoscritto non è un razzista ma è un rispettoso delle regole. Regole che a sua volta devono essere rispettate da tutti sia a livello istituzionale, con il compito di farle osservare, sia a livello societario. Visto che in un convegno così importante sul tema “violenza e razzismo” che si è tenuto a Gioia Tauro il 7 aprile 2015, il collega nonché presidente nazionale dell’AIAC Renzo Ulivieri mi ha tirato in ballo affermando, a seguito di un mio articolo, che un tecnico che è stato squalificato per aver preso per il collo un arbitro e che non condivide la linea politica dell’Aiac in merito al problema del razzismo, non deve far parte dell’AIAC e che saranno presi dei provvedimenti, preciso che il sottoscritto al momento della squalifica subita ricopriva la carica di dirigente e non di allenatore, scontando una squalifica esagerata per un gesto gonfiato a dovere, intendo affermare che chi ha puntato il dito contro il sottoscritto è stato squalificato per tre anni per illecito sportivo (calcio scommesse) quando era alla guida del Cagliari, ed oggi ricopre la carica di Presidente dell’AIAC, a voi le conclusioni. Al collega Mammoliti della Koa Bosco, che ha affermato che non sono un buon allenatore e che invitava i miei calciatori e la dirigenza dell’Atletico Vena a prendere le distanza da me, voglio ricordare che il sottoscritto non si reputa un buon allenatore, ma a differenza sua ha conseguito il patentino di allenatore UEFA B per i titoli che possedeva e non grazie ad una riserva della FIGC dopo essere stato escluso dalla prova tecnica. Inoltre, il sottoscritto ha vinto campionati sia da giocatore che da allenatore e con tutti i ragazzi che ha allenato vi è un ottimo rapporto e parecchi lo seguono da tanti anni. Forse qualche cosa riesco a trasmetterla anche io.

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