Di Cristian Fiorentino – A pochi giorni dalla promozione in Seconda categoria, in casa Corigliano calcio c’è tanta soddisfazione ed entusiasmo. Con il successo in rimonta a Scala Coeli, ottenuto domenica scorsa, la formazione del presidente Sangregorio ha vinto da primatista il girone A di Terza Categoria calabrese e si gode il suo momento di gloria. In un campionato corto, come calendario, ma agguerrito, come protagoniste, non sono mancate infatti pathos ed equilibrio. Dal canto suo la squadra coriglianese è riuscita nell’intento di partire senza grossi proclami, puntellare la rosa in corsa, ed imporsi al cospetto di ragguardevoli avversarie. L’organico verdearancio, composto da ragazzi locali, ha goduto di una certa esperienza potendo contare su giocatori in grado di far la differenza. Infortuni e squalifiche, come in ogni torneo, non sono mancate ma trovata la giusta amalgama e raggiunta una condizione accettabile, la compagine si è espressa su ottimi livelli. Non sono venuti meno neanche qualche passaggio a vuoto, vedi i passi falsi, ad esempio, con Cerchiara o Terranova, ma alla fine il Corigliano ha chiuso la stagione 2023-2024 con 44 punti in virtù di 14 vittorie, 2 pareggi e 2 insuccessi. Con 37 reti, i verderancio hanno ottenuto il quarto miglior attacco e con 15 gol subiti si sono assicurati il miglior reparto arretrato. Statistiche a parte, nello specifico bene e diligente Curatolo tra i pali, superlativo Perrone sia in mezzo alla difesa che nelle bordate che hanno fruttato qualche gol dalla distanza. Non da meno Filocamo, sicurezza nello scacchiere posteriore, che ha dovuto lasciare il gruppo per motivi di salute ma comunque rimasto sempre al fianco dei compagni anche a distanza. Per sostituirlo è stato chiamato Fabbricatore che si è distinto con sagacia. Ottimi gli esterni bassi, Calabrese, a destra, cresciuto con intensità e disinvoltura e Sore, a sinistra, dai piedi buoni e dalla progressione fulminea, utile nelle chiusure sulle folate avversarie e nelle proposizioni. In mezzo al campo Sangregorio e Sorrentino hanno gestito con saggezza il reparto andando spesso anche in rete. Anche Maglione, seppur impiegato meno, ha dato il suo onesto contributo. Capitan Sicolo ha spaziato lottando in ogni lembo del terreno di gioco e facendo valere estro e le sue ormai note capacità. Sicolo che, dopo la risoluzione della società con mister Screnci ad inizio campionato, ha rivestito anche le mansioni di collaboratore tecnico. Incarico gestito con parsimonia e volontà ma anche con sacrificio per cercare, settimana dopo settimana, di far quadrare schemi e gruppo. Altri elementi di fatica e coraggio sono stati Bruno e Catapano con accelerazioni penetranti e vincenti. Nel reparto avanzato hanno dato solo il meglio Vasso sempre presente all’appuntamento con assist e gol risolutivi, Forte l’uomo dalle marcature impossibili sui terreni più impensabili, Chiodo che ha offerto la sua partecipazione concreta e il funambolico Filadoro nelle vesti di bomber tascabile. Non ultimo Falcone che, in altre uscite era apparso appannato, ma che si era conservato il suo pezzo di repertorio migliore per l’ultima partita: il tiro al fulmicotone. Anche Salerno, quando schierato, ha concesso prestazioni valide. Nel corso del torneo hanno trovato spazio anche Belmonte, De Cicco, Madeo, De Simone, Pirillo, i due Trovato, Baldino, Pacino, Durante e Basile rendendo il proprio apporto quando chiamati in campo. Arturi e Molinaro hanno fatto parte dell’organico. Il tutto supportato dallo staff societario capitanato da patron Sangregorio, l’evergreen direttore Lazzarano, il segretario Marasco, i dirigenti Marino, Pucci, Elia, Scorzafave, Sangregorio, Godino, De Luca, Santella e Vasso e l’instancabile magazziniere tuttofare Tramonte. Dirigenza che con slancio e fiducia ha saputo condensare le giuste energie attorno all’entourage per viaggiare spediti verso la meta prestabilita. Sugli spalti i tifosi coriglianesi della vecchia guardia che, nonostante la serie, hanno sostenuto la squadra su tutti i campi non facendo mancare il proprio incitamento. «Al di là della categoria- ha spiegato capitan Sicolo- è stato un anno denso e pieno di insidie. Abbiamo affrontato buone squadre e degne avversarie attrezzate per vincere. Dal canto nostro siamo partiti un po’ in ritardo completando l’organico con diversi arrivi a dicembre. Tuttavia, abbiamo conquistato la vetta della classifica alla quarta giornata d’andata difendendola fino alla fine con i denti. Obiettivo della promozione che è stato centrato, nonostante i periodi di difficoltà, grazie alla serietà dei calciatori, allo spirito di gruppo e ad una società sempre presente che ci ha assistito in tutto curando ogni dettaglio. La gioia è enorme per tutti noi perché alla fine abbiamo meritato sul campo questo salto di categoria. I ringraziamenti vanno alla dirigenza, al presidente Sangregorio e al direttore Lazzarano in primis e al dirigente Marino e al resto dello staff, per la fiducia accordatami e per aver lavorato in simbiosi per tutta la stagione tenendo compatto tutto l’ambiente. Una menzione particolare anche all’amico Falcone che mi ha dato una grossa mano nella gestione fuori e dentro dal campo e forse non è un caso che il gol della vittoria di domenica scorsa sia arrivato proprio da una sua conclusione. La dedica, invece, va alla mia famiglia che mi ha supportato e sopportato». Frattanto, oltre ai festeggiamenti in programma, in casa Corigliano ci sarà da affrontare un’ultima fatica sul campo. In attesa di data, orario e sede ufficiale da stabilire, secondo le indicazioni delle Lnd, l’appuntamento riguarderà la supercoppa che Corigliano e Taverna, rispettivamente vincitrici del gir. A e B di Terza cat., si giocherà in campo neutro e gara unica. Possibile data il 5 maggio. Solo dopo, la società coriglianese potrà iniziare a pensare alla programmazione della prossima stagione dove vorrà recitare un nuovo ruolo da prima fascia.
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