

Terza Categoria girone C, delegazione di Cosenza, squadra Nuova Magna Graecia: quando l’aspetto sociale e l’integrazione tra diversi linguaggi e culture viaggia sugli stessi binari. Questo è un breve, ma significativo riassunto, di quello che è riuscito a mettere in pratica, di conseguenza visibile da tutti ad occhio nudo, mister Tony Vivacqua, grazie alla sua associazione sportiva. Ad oggi, dopo quindici giornate di campionato, la Nuova Magna Graecia è reduce da cinque risultati utili consecutivi, con quattro gare vinte ed un pari ma, soprattutto, appare in continua ascesa grazie all’amalgama che il tecnico sta creando all’interno del suo gruppo multiculturale. Lo 0-0 sul campo della Street of Stars, le vittorie di Lago, Cerisano e Martirano Lombardo, più lo straripante 7-0 infitto alla Nuova Scigliano, ci offrono tanti spunti interessanti, che abbiamo voluto tracciare proprio con Mister Vivacqua, che ringraziamo per la squisita gentilezza nel concederci il suo pensiero e le sue sensazioni sulla stagione che sta affrontando.
“L’ultima partita è stata una vittoria abbastanza difficile ma più che meritata, come del resto le altre. Difficile perché siamo senza il nostro capocannoniere Badjinka (6 gol in 6 gare) già da tre partite. Avevamo altri tre infortunati ed eravamo senza il portiere titolare, tanto è vero che ha esordito un ragazzo africano, Prince Johnson, alla primissima esperienza in porta. Difficile perché il campo a Martirano è piccolo, al limite della regolarità, quindi è normale che la squadra di casa ci sia abituata e gli avversari no. E basti ricordare che ci ha perso la prima classifica, la Nuova Grimaldi. Abbiamo saputo mettere in pratica le idee sulle quali lavoriamo in settimana e, soprattutto, c’è stato un grande spirito di abnegazione nel fare le cose che ho chiesto, in primis per le difficoltà e l’importanza di questa partita. Va riconosciuto che gli avversari, al decimo minuto, hanno perso il portiere ed un giocatore di movimento è dovuto andare in porta.
Le sensazioni dell’ultimo periodo, con una striscia positiva di cinque partite, sono quelle di aver trovato finalmente un gioco accettabile e di aver aver fatto capire ai ragazzi che senza concentrazione e applicazione massime, non si può vincere. Se vinciamo è, sia perché siamo una squadra diversa da quella di ragazzini delle prima 6-7 partite, sia perché finalmente è avvenuta l’integrazione dei ragazzi africani che sono sette e ne schiero in campo sempre almeno cinque dall’inizio. Non è facile far capire a ragazzi che non sono mai stati in campo l’atteggiamento che devono tenere ma, soprattutto, non è facile far capire quello che dici visto che parlano tutti inglese o francese. Noi recriminiamo per il comportamento di alcuni arbitri nei nostri riguardi, mentre quello di domenica è stato praticamente perfetto. Ci ha fatto capire quanto sia vero quello che diciamo: cioè che con la normalità, con un arbitro che non si fa intimidire da nessuno e che fischia tutto, tutelando i giocatori in campo, almeno le partite te le puoi giocare tranquillamente”.