Sette gol e diversi assist oltre ad una naturalezza tecnica che gli ha permesso di essere subito protagonista anche in una categoria per lui nuova come l’Eccellenza, conservando comunque un’umiltà di base fuori dal comune. Alessandro Prete, classe 1997, attaccante della Morrone, è diventato in un attimo una delle certezze di mister Infusino. E’ un nuovo acquisto, visto che si è trasferito in granata quest’estate proveniente dal San Fili, anche se un primo assaggio del mondo Morrone lo aveva avuto già durante la stagione 2017/2018 quando, da under, vinse il campionato di Prima Categoria.
Com’è stato l’impatto con la nuova categoria ed il ritorno alla Morrone? “L’Eccellenza è una categoria impegnativa che ha molta più intensità e ritmo in confronto alla Promozione, quindi non è stato semplice all’inizio. Ho ritrovato una società sempre perfetta, una mosca bianca alle nostre latitudini ed è stato bellissimo essere di nuovo chiamato da una realtà come questa. Sono orgoglioso di farne parte. Ed anche con mister Infusino l’intesa è stata di nuovo immediata. Nel mio primo anno alla Morrone lui faceva il secondo, ma confrontandoci abbiamo sempre avuto idee molto simili di calcio”.
Ritorno in granata in uno spogliatoio nel quale Prete è praticamente uno dei più grandi. Un sensazione nuova : “E’ molto strano. A San Fili c’erano sempre calciatori più esperti ed anche alla Morrone era così. Provo comunque sempre ad essere me stesso anche perché i ragazzi più piccoli sono under solo sulla carta ed in campo hanno già l’esperienza e la malizia giusta per farsi rispettare e sapere quello che c’è da fare”.
Una prima parte di stagione splendida sia a livello di squadra che a livello individuale. In che cosa può migliorare la squadra ed in cosa può migliorare Prete? “Innanzitutto speriamo di poter riprendere prestissimo a giocare. Abbiamo tanta voglia di ritrovare le nostre abitudini, anche se è ovvio che la salute venga al primo posto ed è giusto tornare a farlo quando ci potrà essere la sicurezza che tutto sia sotto controllo. Per quel che riguarda sia me che la squadra penso che ci sia sempre da migliorare. Bisogna dare il massimo giorno dopo giorno. Anche le cose che facciamo bene, dobbiamo pensare di poterle fare ancora meglio. Personalmente mi piace molto l’idea di calcio di mister Infusino con la costruzione dal basso, il far muovere gli avversari e provare così a creare sempre superiorità numerica. Amo molto giocare in verticale e creare nuove linee di passaggio”.
Ed a proposito di mister Infusino, al di là del feeling personale che si è creato, cosa chiede a voi attaccanti e come si trova nel ruolo che le ha assegnato di esterno sinistro d’attacco nel suo 4-3-3? “Il mister lavora spesso attacco contro difesa per far abituare noi attaccanti a giocare sempre insieme. Ci chiede di arrivare alla conclusione ed essere cattivi sotto porta. Il mio ruolo? Mi trovo bene anche se negli ultimi due anni avevo giocato come seconda punta. Quindi prima dell’inizio del campionato abbiamo avuto un dialogo costruttivo con il mister prima di provare la nuova posizione”.
Uno spogliatorio che, come dicevamo, è composto da tanti ragazzi molto giovani. Con chi si trova meglio? “Diciamo che la nostra squadra è composta da bravissimi ragazzi oltre che grandi calciatori. Quindi andiamo molto d’accordo. Molti ragazzi già li conoscevo come Trombino, con il quale abbiamo giocato insieme alla Popilbianco, o Raimondo, con il quale eravamo insieme fino all’anno scorso a San Fili. Tra i nuovi è nato subito un bel feeling con Nicoletti, Cardamone ma soprattutto Misuri. Lui gioca sul centro sinistra del centrocampo ed è un calciatore fantastico che trasforma in facili anche le cose più difficili. E non è certo una cosa facile”.
Invece quali sono i progetti per il futuro? In campo e fuori: “Beh diciamo che per me il calcio ormai è un hobby. Mi piace giocare e spero di farlo ancora per molto tempo con una società ed una squadra come la Morrone che considero assolutamente il massimo a livello dilettantistico. Quindi mi andrebbe benissimo continuare su questa strada. Ovviamente nella mia vita mi piacerebbe poter abbinare la mia passione per il calcio con un’occupazione certa e stabile che possa permettermi di sistemarmi e vivere in autonomia, senza essere un peso per i la mia famiglia”.
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