E’ il cervello della Morrone. Colui che permette alla squadra di girare, di alzare o abbassare i ritmi a seconda delle esigenze. Il calciatore che svolge un ruolo determinante nello scacchiere di mister Infusino. Stiamo parlando di Mirko Cardamone, metronomo del centrocampo granata. Il calciatore classe 2001 sta giocando un campionato di altissimo livello.
Finalmente è stato definito il ritorno in campo. Quanta voglia c’è di riprendere, come avete vissuto questo lungo periodo senza partite ufficiali e quali insidie nasconde la partita contro lo Scalea?
«Sono state settimane difficili perché non è facile allenarsi sapendo che non si giocherà poi la domenica. Stiamo lottando però contro qualcosa di più grande di noi ed è giusto scendere in campo solo in massima sicurezza. Lo Scalea è forte ed ha voglia di rivalsa per il ko maturato all’andato, ma stiamo preparando nei minimi dettagli i 90’».
Sei il regista e la mente di una squadra che sta facendo benissimo nonostante la tua giovane età. Senti più la responsabilità per il ruolo che hai o comunque sei uno al quale piace prendersene in campo?
«Il bello è di avere responsabilità. A me piace comandare gioco e dettare i tempi. L’età è solo un numero, ma se ne sente parlare solo in Italia. Non conta la carta di identità, ma solo il campo e ciò che esprime».
Tu, Raimondo e Misuri siete un terzetto ormai consolidato lì in mezzo al campo. Quale pensi possa essere il segreto di questa alchimia che sta ovviamente giovando a tutta la squadra?
«Li conosco entrambi da tanti anni. Con Raimondo ho fatto la scuola calcio ex Popilbianco, mentre con Misuri il settore giovanile del Cosenza. Ritengo sia questo uno dei segreti della nostra alchimia. Finora si vede il nostro affiatamento, loro si mettono a mia disposizione così da farne giovare a tutta la squadra. Preciso però che in organico ci sono altri ragazzi forti che spingono sempre ad alzare l’asticella senza mai abbassare la concentrazione».
Il rapporto con mister Infusino. Come ti trovi con lui, cosa ti chiede e dove pensi che tu e la Morrone possiate ancora migliorare?
«C’è molto feeling dettato dalla stima reciproca. Io lo stimo anche come uomo, considerato che fuori dal campo è una persona speciale. Noi dobbiamo migliorare in tante cose, come ad esempio portare a favore nostro i momenti della partita che si creano. Non siamo al limite, ma ad un punto di partenza. Sono certo che ci leveremo tante soddisfazioni fino al termine del campionato».
Spogliatoio della Morrone che è forse uno dei segreti di questa squadra. Come ti trovi personalmente e con quale compagno del gruppo hai legato di più?
«E’ la parte fondamentale della squadra, ciò che ti permette di dare il 101% in campo. Noi siamo un gruppo di amici, ci conosciamo tutti e con alcuni come Pansera, Nicoletti e Misuri sono compagni da tanti anni anche all’esterno del rettangolo di gioco. E anche con i nuovi, uno su tutti Prete, abbiamo legato immediatamente».
Quali sono le tue aspettative personali per il futuro? Sogni magari di potertela giocare anche in categorie superiori o pensi che la Morrone sia il tuo ambiente ideale?
«Io voglio continuare a fare bene completando alla grande la stagione. Ovviamente, guardando al futuro, spero di poter un giorno dire la mia in altre categorie. L’anno scorso ho avuto esperienza di sei mesi a Rende, in Serie D, ma penso di poter giocare anche ai piani di sopra. Non ho paura, anzi ho voglia di far ricredere qualcuno che non ha creduto nel sottoscritto».
Uff. stampa